di Maria E. Bellini
Nei migliori trail c’è sempre un ‘perchè’ dietro quei chilometri….
Un Percorso Trail E’ Come Una Scultura
Cinque + 3 domande al “Trail Artist” Gianluca Di Meo, colui che ha scolpito il percorso della Lizzano Extreme Skyrace, che si terrà 18 Giugno 2017 a Lizzano in Belvedere – Bologna.
Una scultura plasmata dalla natura, dalla propria fatica, da una logistica altrui, dal tempo e dagli elementi. Ha anche un’anima. La persona o le persone che hanno disegnato il percorso. Nei migliori trail c’è sempre un ‘perchè’ dietro quei chilometri.
Volevo scoprire il perchè della Lizzano Extreme Skyrace – la gara a Lizzano in Belvedere organizzata dal Team Mud and Snow che si tiene in giugno.
Un vago sospetto di qualcosa di speciale c’era…
Gianluca Di Meo – 6 Luglio 1988, il giorno del suo 13° compleanno a La Cà, Vidiciatico – Corno alle Scale
Torniamo indietro: Anni ’70-’80, Il Corno alle Scale è la zona frequentata da Gianluca Di Meo che passa del tempo con i suoi nonni al Borgo di Torlaino. Quei sentieri ripidi e tecnici sono il suo terreno di gioco. Ma anche di sogni e di speranze.
E’ Qui Che Quel Bambino Costruisce Le Sue Avventure
Gianluca cresce, e i sentieri diventano presto zona d’allenamento e di preparazione Atletica… e Gianluca diventa un atleta di tutto rispetto, finisher di tante gare di Ultratrail, tra cui l’UTMB® – (Non perdete i consigli di Gianluca per meglio affrontare quest’epica gara!). Ma i sogni non lo abbandonano, e quando Gianluca corre nelle gare d’Ultratrail per il mondo porta sempre con sé l’anima di quei sentieri… e il desiderio di condividere le stesse emozioni che il Corno alle Scale riesce a trasmettere diventa sempre più intenso…
Gianluca mentre si allena
M.B. Chiedo a Gianluca, come si trasforma un sogno in realtà?
GDM: “Nel 2012 c’era già in cantiere un’idea di fare un Ultratrail sul Corno alle Scale ma il progetto risultava troppo ambizioso senza un adeguato supporto logistico, e venne messo in pausa.”
Gianluca con Francesco “Checco” Misley, in una delle uscite logistiche sul percorso della Lizzano Extreme Skyrace – foto dalla pagina Facebook Lizzano Extreme Skyrace
“Conobbi nel 2013 Francesco “Checco” Misley di Mud and Snow. Checco, si entusiasmò di queste zone che conosceva meno rispetto all’Alto Appennino Modenese. Il suo supporto e professionalità mi fece forza per riprendere il progetto del 2012 per far nascere una skyrace. Una gara tosta e tecnica. Poi nel 2014 conoscemmo Antonio Baruffi del Parco del Corno alle Scale che si unì a noi per organizzare una gara di un certo livello proprio sull’Appennino Bolognese.”
M.B. Avevi le idee chiare sin dall’inizio sul percorso da disegnare?
GDM: “I sentieri li conoscevo come le mie tasche, quindi non facevo le uscite apposta per trovare il percorso. L’ho studiato sulla cartina perché sapevo esattamente quello che volevo.
La Lizzano Skyrace poteva essere in un modo solo. Volevo un percorso tecnico, con pochi km e un buon dislivello, senza un metro di asfalto.”
Mozzafiato Fino Alla Fine
Il tratto più tecnico della Lizzano Extreme Skyrace è proprio a 3km dall’arrivo. Dopo mesi di studio Gianluca è arrivato a quello che voleva. Per la prima volta aveva fatto il percorso intero il 2 Luglio 2015. Per Gianluca era un giorno molto speciale, pieno d’emozioni che ricorderà per sempre.
…Il suo sogno si stava avverando…
Mozzafiato fino alla fine – collage di foto dalla Pagina Facebook Lizzano Extreme Skyrace
M.B. Il Percorso della Lizzano, come una scultura. Parlami del percorso che hai scolpito, della sua sostanza, delle sue forme…
GDM: “Nella fase progettuale, sapevo che i sentieri turistici non potevano bastarmi. Presi in considerazione anche quelli con le segnalazioni
sbiadite e non mantenuti. Insieme al Team Mud and Snow che già aveva l’esperienza con il Trail della Riva, al CAI e al Parco del Corno, abbiamo ripristinato alcuni sentieri per presentare un percorso di gara che è un autentico gioiellino. Si sono così sviluppati, 2000 metri di salita, 2600 di discesa, 3 discese tecniche, una salita alpinistica, e 5 vette, tutto in soli 22 km. Inoltre, un ristoro vicino alla vetta piu alta dell appennino bologense il Corno alle scale.”
Pulizie, e ripristino dei sentieri sul percorso della gara – foto dalla Pagina Facebook Lizzano Extreme Skyrace
“E poi le mitiche Scale del Corno, che poi danno il nome alla montagna di 1945mt, autentici scalini naturali sui quali arrampicarsi per 250D+. Quindi i Balzi dell’Ora in salita, i Balzi del Fabuino e i Balzi dell’Angelo in discesa sono il circo per i grandi atleti. Quando studiai i sentieri, fremevo nel pensare di vedere grandi skyrunner correre tra gli scenari che amavo tanto.”
Le Gare Che Insegnano
Quando Gianluca scelse di abbandonare l’asfalto già praticava le lunghe distanze, L’UTMB® (il Tor des Geants non esisteva ancora) era il suo grande sogno che ha coronato ben 3 volte. Gianluca mi racconta che ha preso come ‘Gara Madre’ proprio lei, in quanto dotata di un’organizzazione super professionale e precisa, di paesaggi meravigliosi, e in più quel calore umano da brividi, intrinseco nell’evento.
M.B. Quali sono altri percorsi di Trail o di Skyrace che tu ammiri particolarmente e perché?
G.D.M: “Le gare negli
ambienti ghiacciati sono quelle che mi hanno portato una pace interiore tale da non essere più me stesso quando sono terminate.
Rovaniemi150 e la
Grande Corsa Bianca sono tra le mie preferite e l’anno prossimo correrò
l’Iditarod.”
Gianluca Di Meo – Balzi dell Ora, Parco Corno alle Scale, Bologna in Inverno. Zona d’allenamento invernale. Foto dal profilo Facebook di Gianluca
Emilia-Romagna Terre di Trail
M.B. In uno scenario di Trail italiano dove solo in Emilia Romagna, ci sono circa 80 Trail all’anno, secondo te, c’è ancora una parte della nostra regione che ‘meriterebbe’ un Trail?
G.D.M: “
Il trail in Emilia-Romagna è in
grande espansione, la gente ama sempre di più misurarsi su percorsi naturali, con panorami meravigliosi.
UISP Emilia-Romagna sta facendo e ha fatto tanto
per promuovere l’attività in ambiente e natura. Molti sono i gruppi che sono attivi, come
Mud and Snow nel modenense, dal
piacentino fino alla
Romagna, penso ai
Lupi d’Appennino, i
Cinghiali e la
Leopodistica ad esempio.”
“E il prossimo 2 dicembre ci sarà la
prima edizione del Bologna City Night Trail con solo il 10% di asfalto. Diciamo che
all’Emilia–Romagna non manca proprio nulla, abbiamo alcuni ultratrail molto importanti come l’
Abbots Way e il
Quadrifoglio Ultra Trail e sta nascendo il
AVP sul sentieri 501 Alta Via dei Parchi.”
#NonSoloTrail
Gianluca di Meo non è solo Trail. 3 domande al volo.
5+1 Quale è il tuo peccato di gola? “La pizza napoletana, la mangerei tutti i giorni. Hamburger e pataine solo a fine gara lunga.”
5+2 Una domanda a cui non conosci la risposta? “Tante, ma alle domande senza risposta sono curioso di mettere un piede davanti all’altro ogni giorno per scoprire.. le risposte.”
5+3 2050 come sarà la scena Trail in Italia? 2050….gare di 800km e 40000000 mt di dislivello, corse sulle ferrate senza casco, gare di scalate e discese sulle grandi vette alpinistiche….. sempre per andare oltre?
Questo è quello che non mi auguro. Mi auguro che noi organizzatori, la gente di montagna e tutti i trailers si ricordino e tramandino gli insegnamenti dei nostri nonni. Siamo noi adesso che stiamo gettando le basi per il 2050, e anche se si corre al limite delle proprie forze, la natura va rispettata e in un ambiente naturale la sicurezza è fondamentale.
Grazie Gianlica… e buon Trail!
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