Un gruppo di amici, la voglia di cambiare, per sentire dentro il vero significato di libertà.
Appennino Splitboard nasce così.
Dalla voglia di sentirsi parte integrante della natura.
Salire la montagna raggiungere la vetta per guadagnarsi la discesa è un pò il nostro motto, scoprire nuovi luoghi da risalire e nuove pendenze da scendere nel nostro Appennino.
Ma sempre in sicurezza.
Lo spunto nasce da una inutile discussione sul costo reale dello scialpinismo/snowalpinismo/splitboarding, nata per caso dalle parole di un fruitore di montagne stagionale che si lamentava del fatto che non si potesse sciare.
La nostra risposta ironica è stata controtendenza affermando che comunque era possibile sciare/surfare anche in queste condizioni usando le pelli e godendosi anche quei pochi centimetri di neve che accomunano quasi tutte le stazioni.
Ecco, che a questo punto inizia ad inveire contro le stazioni perchè non fanno nulla e addirittura non rimborsano nulla, quasi fossero loro i responsabili di eventi climatici.
Ritornato in se questo bizzarro personaggio, inizia la radiografia dello skialper e inizia dicendo che è il classico soggetto che non avendo i soldi per comprare attrezzatura consona e skipass, si è inventato un nuovo sistema da “sfigati” per stare in montagna e di sicuro non sa nemmeno sciare così bene.
A questo punto cosa vuoi dire?
Abbiamo scoperto che non esiste solo la pista e le montagne dedicate alle stazioni.
Ed ho immaginato cosa potrei spiegare ad un bambino cosa facciamo quei mercoledì sera o quei sabato mattina che attendiamo sempre impazienti ma che passano troppo velocemente.
Che cosa facciamo?
Innanzitutto spendiamo 4,50 euro per una focaccia… e spendiamo momenti di vita con le persone altre persone che come noi amano scoprire ascoltare e godere la montagna.
Tengo a precisare ‘montagna’: perchè tu hai la massima libertà di salire e scendere quello che il tuo occhio vede ed emoziona il tuo cuore.
Può essere un semplice campo innevato o un Libro Aperto in primavera… ringraziando sempre la natura che ti regala questa ricchezza libera e fruibile a tutti.
Si perché l’Appennino tosco/emiliano è una miniera di nuovi spot:
- Rifugio Taburri verso il Libro Aperto
- Capanno Tassoni verso lo Spigolino
- il Monte Cimone
- il Monte Giovo
Anche noi quando organizziamo un nuovo itinerario che non conosciamo chiediamo sempre informazioni a persone esperte nel settore (guide alpine o persone che hanno fatto corsi specifici tipo aineva), ma mai avventurarsi in zone sconosciute soprattutto da soli.
Molti pensano che le nostre montagne essendo “basse” non nascondano pericoli, ed è li che la gente sbaglia, l’Appennino è pericoloso come qualsiasi altro posto di montagna, quindi viaggiare sempre in sicurezza, con il materiale adatto (pala, artva, sonda e zaino con airbag system), se si vuole iniziare a praticare questa stupenda disciplina.
Ad oggi la splitboard è in continua evoluzione, i materiali sono sempre più leggeri e performanti. Diverse sono le aziende che si stanno buttando in questo mondo.
Per chi volesse provare ricordiamo sempre che bisogna avere passione voglia di faticare e sudare.
A due anni di distanza dalla nostra prima splittata cosa possiamo dire: lo splitboard per molti è agganciare le pelli e partire.
Per noi invece no: splitboard è migliorare la tecnica di risalita, migliorare la tecnica in inversione (tecnica in cui ci stiamo allenando molto) migliorare la tecnica nello scendere in powder, prendersi un pomeriggio e fare prove artva, tanti fattori sono, natura, amicizia, powder, paesaggi meravigliosi e tutto quello che ricollega alla parola LIBERTÀ.
Questo è lo splitboard per noi.
– Team Appennino Splitboard