Trail – filosofia di vita
Quando libertà, ambiente incontaminato e montagna si fondono con la mentalità di coloro che hanno scelto il running come filosofia di vita, nasce il Trail Running.
Questa disciplina ha visto, soprattutto negli ultimi anni, una crescita esponenziale di praticanti in tutte le sue specialità, dallo Skyrunning all’UltraTrail.
Teoricamente chiunque può avvicinarsi al trail running; tuttavia, un sedentario o un soggetto non dedito ad attività fisica si troverebbe di fronte una programmazione particolarmente lunga e laboriosa.
Trail running – lo sport completo
Il Trailer è uno sportivo completo, predisposto ad attività fisica di lunga durata ed in possesso di buone doti cardiovascolari, buona forza muscolare degli arti inferiori e del tronco, buona coordinazione motoria e attitudine mentale.
Gli sportivi più predisposti a questa disciplina sono i podisti, ma anche altri praticanti di discipline sportive possono dedicarvisi con buoni risultati.
Le tre qualità del Trailer
Dal punto di vista atletico, il trailer deve possedere tre qualità condizionali importanti: Forza, Resistenza e Agilità. Di conseguenza, gli allenamenti a cui si sottoporrà nel corso della preparazione, dovranno necessariamente essere indirizzati allo sviluppo i queste qualità.
La Forza
Forza: È la qualità condizionale che rappresenta il divario maggiore nelle metodiche di allenamento del trail running nei confronti della corsa su strada.
La forza è richiesta per salire su pendenze severe e per correre su ripide discese.
Però, parlando di forza, è necessario precisare che non si deve far riferimento esclusivamente alle esercitazioni relative agli arti inferiori, perché le sollecitazioni nel trail riguardano tutta la muscolatura del tronco (Core) la quale deve contrapporsi alle sollecitazioni laterali e torsionali determinate dalle irregolarità della superficie e stabilizzare la traiettoria. Quindi, a questo proposito, la globalità dell’intervento a proposito di allenamento della forza è più che mai necessario.
La Resistenza
Resistenza: da intendersi in maniera multipla. Il primo è l’endurance, qualità che consente all’atleta di saper mantenere le sue prestazioni per periodi di tempo molto lunghi. Il secondo è resistenza dura, che consente all’atleta di tenere un’alta velocità di crociera durante la gara.
L’Agilità
Agilità: caratteristica fondamentale che consente all’atleta di muoversi senza difficoltà su terreni impervi e sconnessi e con basso costo energetico, riducendo il rischio infortuni.
Perciò, qualsiasi podista voglia scoprire il trail running – questa fantastica disciplina e questa nuova filosofia di sport, deve tenere in considerazione questi elementi nella strutturazione dei propri allenamenti.
Asfalto e Trail?
Premettiamo che asfalto e trail non contrastano e di conseguenza possono coesistere gli allenamenti su strada e su sentiero. Anzi, è buona cosa che il podista non perda i suoi punti forza, rappresentati da buona velocità di corsa lineare e buona reattività della falcata.
La componente di corsa nel trail è estremamente utile e consente di fare la differenza in una gara, in quanto la velocità lineare tra un atleta allenato che riesce a correrei tratti di falsopiano a 15 km/h ed un atleta poco allenato che copre lo stesso tratto ad 8 km/h è veramente considerevole.
Dunque è buona cosa conservare le proprie abitudini di corsa su strada.
Quindi gli allenamenti saranno mirati a:
- Potenziare la muscolatura per essere in grado di affrontare le salite. Il lavoro di potenziamento (in palestra o a carico naturale) prevede un avvicinamento progressivo per non andare incontro a problematiche muscolari o tendinee di vario genere.
- Consolidare la marcia in salita, anche con l’uso dei bastoni, elemento tecnico che nel podismo è escluso. Ma tecnica saggia per svolgere moltissimo dislivello.
- Imparare ad alimentarsi con regolarità nel corso della gara
- Imparare a gestire i continui cambi di ritmo e terreno, che contraddistinguono il profilo di una gara di trail. Viene a perdersi la regolarità del contatto visivo con il cronometro e non ha più senso parlare di “medie orarie” a causa della assoluta irregolarità di questo sport.
- Allenarsi sui tratti di discesa. Sempre con un principio di gradualità su situazioni di progressiva difficoltà. Iniziare con delle discese poco impegnative, per passare successivamente a discese più lunghe e tecniche.
- Imparare a conoscere la montagna e tutte le sue sfaccettature; godersi i paesaggi mozzafiato, rispettandola e stando sempre attenti al suo lato “pericoloso” fatto di condizioni meteo sfavorevoli, fango e neve e la corsa in notturna.