di Maria E. Bellini
Sul sentiero di notte la familiarità ci abbandona. Entriamo in un mondo, che per la nostra cultura, ci propone connotazioni più oscure e misteriose. Ci vuole del tempo ed esperienza per correre in scioltezza avvolti dalle ombre. E sopratutto ci vuole fiducia in quel raggio di luce emesso della lampada frontale che potrebbe essere l’unica certezza che abbiamo.
Con il Trail running in notturna spesso agli inizi si è insicuri, con l’allenamento s’impara, si cresce e ci si affina. Degli ‘step’ naturali.
…Anche se indagando abbiamo scoperto che la corsa sui sentieri, di notte, può provocare reazioni molto diverse tra le persone…
Abbiamo interpellato, una serie di persone legate al mondo Trail – tra atleti, organizzatori, istruttori e tester, in cerca di ottenere una visione più ampia possibile (che aiuta sempre di notte….!)
Nella prima puntata vediamo l’argomento sotto un punto di vista tecnico insieme a due persone:
Andrea Fergola, Referente Nazionale per il Trailrunning A.S.C. (Attività Sportive Confederate), Responsabile del Portale Nazionale www.trailrunning.it & Istruttore Tecnico Nazionale di Trailrunning (A.S.C.)
Gianluga “Gaggio” Gaggioli – tester ufficiale Mud and Snow e appassionato da sempre di materiale tecnico.
Invece nella seconda puntata vedremo gli interventi degli atleti e organizzatori, Roberta Peron, Sondre Amdahl, Francesco Montanari, Francesca Pria ed Elio Piccoli.
Un anticipo…. Dopo aver ascoltato le varie voci, possiamo dire che siamo rimasti onestamente sorpresi. Innegabile è stato ‘il fascino’ che provoca il Trailrunning by Night, ma attenzione alla parola ‘fascino’ che non è sempre prettamente positiva!
…Quindi, prendetevi un attimo, abbassate le luci… e addentriamoci nel buio e segreto mondo del Trail by Night…
PASSO DOPO PASSO – PER CHI DEVE INIZIARE
Iniziamo con Andrea Fergola, in qualita di istruttore Tecnico Nazionale di Trailrunning (A.S.C.) – gli abbiamo chiesto – Per chi è alle prime armi con il Trail Running e vuole provare l’ebbrezza del bosco di notte, quando e come iniziare?
“La corsa in notturna è riservata a persone che abbiano acquisito una buona capacità di movimento in contesto impervio,” Ci spiega Andrea. “Ovviamente occorre valutare tutte le possibili variabili, in buona sostanza, prima di avventurarsi bisogna conoscere molto bene il territorio dove intendiamo muoverci nel buio.” Quindi cerchiamo di frequentare zone che conosciamo già.
Altra tappa fondamentale nelle prime uscite, sarà quella di abituarci ad uno degli accessori Trail con una vastità d’offerte davvero spiazzante…. Che ne pensa Andrea?
…EVITARE LA PALLA DI LUCE…
“La lampada frontale è accessorio indispensabile per correre senza troppi problemi, in commercio ne esistono di vari modelli, il mio consiglio è quello di non andare al risparmio, di utilizzare sempre lampade di buon livello, che non creino sul terreno la famosa “palla di luce” che dopo molti km praticamente ipnotizza l’atleta.”
Dunque consideriamo nelle nostre prime uscite notturne di essere ben attrezzati.
“Ricordatevi,” aggiunge Andrea. “Che l’ambiente boschivo, specialmente appenninico, apparirà molto differente rispetto le ore diurne. Il gioco di ombre generate dalla vostra lampada frontale vi disorienterà.”
Infine, Andrea ci da un ultimo prezioso consiglio sul fattore esterno…
ATTENTI AL METEO
“Meglio non avventuratevi se il meteo non è favorevole, soprattutto in condizioni di nebbia molto fitta. Dopo queste raccomandazioni, correre di notte è assolutamente affascinate e suggestivo, insomma potreste non più farne meno… Buon divertimento!”
Una volta abituati, inizia una fase diversa, che affrontiamo insieme a ‘Gaggio’. Gianluca Gaggioli, tester Mud and Snow – che ci spiazza subito, dicendo…
“Correre in notturna è affascinante, ma personalmente non mi piace poi più di tanto.”
Questo ci sorprende, come mai?
“Amo correre in natura, è una fuga dai rumori e dai panorami della vita quotidiana, perché correre nei boschi e nelle praterie é un godersi quello che è scritto nel proprio DNA. Tra tutti i colori, il verde è quello di cui il nostro occhio riesce a riconoscere più tonalità. Ricorda che i colori ci sono solo se c’è luce. Per questo correre di notte non mi piace più di tanto: mi perdo tutta questa ricchezza della Natura.”
LUCE NATURALE VS LAMPADA FRONTALE
“Il nostro occhio esige luce, specialmente luce naturale. Perché, per quanto possa illuminare una lampada, l’ambiente intorno non restituisce gli stessi colori della luce diurna, che da all’ambiente intorno non soltanto visibilità e colore, ma anche ombra, e senso della distanza. Importante per la visuale.”
Altro fattore, ci ricorda nella scelta della lampada frontale è di non necessariamente esagerare con la potenza della lampada.
“Sì, perché troppa luce può appiattire le asperità del fondo, e indurre all’errore di valutazione di un appoggio.”
Inoltre, Gaggio, ci spiega che effettivamente ci sono dei modelli ultra sofisticati adatti a chi cerca il massimo per le proprie attività sportive.
GIOIELLI DI TECNOLOGIA
“Per i più esigenti, esistono lampade frontali capaci di adattare la potenza di luminosità in relazione all’ambiente e alle regolazioni preimpostate dall’utilizzatore che lavorano con delle APP sullo smartphone o Computer. ” ci spiega Gaggio. “Sono costose ma altamente performanti. Chi ha esigenze limitate, può affidarsi a modelli con caratteristiche meno sofisticate, con regolazione “a mano”, potenza intorno ai 150-200 lumens, con il vano batterie che fa corpo unico col corpo lampade. Leggere, compatte e meno costose.”
MA NON “BASTAVA UN PAIO DI SCARPETTE” PER FARE TRAIL?
Alla fine magari no. Meglio: ‘dipende’.
Il bello (o brutto) del Trail running è anche questo, la possibilità di avventurarsi in una marea di accessori che diventano ‘strumenti utili‘ nel nostro sport. E se scelti con cura, e usati correttamente capaci di contribuire positivamente all’esito delle nostre prestazioni.
Dai primi passi sui sentieri, a imparare a gestire un senso di disorientamento, a comprendere le variazioni luminose generate dalla lampada frontale… per poi passare ancora oltre… alla gestione di possibili crisi di sonno, a competere in gare importanti.
Questo, e altri aspetti, li vedremo settimana prossima insieme agli atleti Roberta Peron, Sondre Amdahl, Francesco Montanari e agli atleti-organizzatori: Francesca Pria e Elio Piccoli.
Buon Trail!