di Maria E. Bellini
Nella prima puntata abbiamo esplorato l’argomento “Trail by Night” sotto un punto di vista tecnico insieme a: Andrea Fergola e Gianluca “Gaggio” Gaggioli..
Questa settimana vedremo gli interventi degli atleti e organizzatori, Roberta Peron, Sondre Amdahl, Francesco Montanari, Francesca Pria ed Elio Piccoli.
Roberta Peron – Adventurer, ultratrailer, alpinista, finisher di numerosissime Ultra – nonché del PTL tre volte.
Sondre Amdahl di Trysil in Norvegia – https://sondreamdahl.com tanti podi, e finisher di tante Ultratrail tra cui, Western States, Marathon Du Sables, Transgrancanaria e un 7° posto al UTMB 2014.
Francesco Montanari – Atleta Team Mud and Snow, appassionato “Night Trailer”
Francesca Pria, Team Kino Mana, atleta e direttore di gara del Winter Trail dei Castelli – gara a coppie in notturna.
Elio Piccoli, Presidente Lupi d’Appennino, atleta e direttore di gara The Abbots Way Ultratrail.
IL TRAILER
Francesco Montanari conosce bene i sentieri dove si allena di notte. Da circa quattro anni, almeno 4/5 volte alla settimana, Francesco, si allena sull’Appennino Modenese, prevalentemente nel Parco dei Sassi Rocca Malatina, e sui sentieri del Monte Cimone d’estate e con qualsiasi condizione meteo, ma sempre adeguato e pronto ai mutamenti atmosferici.
“La corsa notturna è un fondamentale nel trail running,” ci dice. “Sia perché molte competizioni includono sessioni notturne, e poi per questioni legate alla praticità e orari lavorativi.”
Anche per Francesco la lampada frontale va scelta con con molta attenzione e gli chiediamo quali caratteristiche funzionano per lui? “Per me, la lampada frontale deve avere una luminosità di almeno 200 lumen, regolabile in modo da economizzare batterie che devono essere rigorosamente ricaricabili per tutela ambientale.
“E la luminosità va regolata proporzionalmente alla velocità: minima in salita e massima in discesa.”
E proprio perché Francesco si allena in qualsiasi condizione meteo, ci ricorda – nello specifico – per chi è alle prime armi, di non sottovalutare mai l’escursione termica delle ore notturne rispetto a quelle diurne. Anche in estate diventa d’obbligo portare con se almeno una buona giacca antivento o antipioggia. Francesco, come Andrea Fergola e Gianluca Gaggioli (nella precedente puntata) sottolinea il fattore non indifferente della possibilità di disorientarsi e trovarsi in difficoltà:
“I boschi di notte sono pressoché deserti, per cui è molto più importante che di giorno disporre di uno Smartphone per eventuali richieste di S.O.S. e di G.P.S. con funzione di guida automatica al punto di partenza.” Sulla ‘safety‘ – Francesco è ferreo: “Il Trail notturno resta una straordinaria e irrinunciabile esperienza da affrontare però sempre in condizioni di massima sicurezza.”
Siamo d’accordo con lui – la gestione della sicurezza diventa un fattore imprescindibile. Sia per l’atleta, sia per le Associazioni Sportive che ogni anno, mettono insieme degli eventi che ci permettono di ‘competere’ sui sentieri di notte.
ULTRATRAIL – LA GARA
I Lupi d’Appennino, organizzano varie gare di Trail Running nel Piacentino, inoltre il 2017 vedrà la decima edizione di The Abbots Way Ultra Trail, che segue la storica Via degli Abati.
125 Km con 5550m D+ significa che per molti atleti, ci sarà da correre non poco sui sentieri di notte. Abbiamo chiesto a Elio Piccoli, direttore di gara, cos’è cambiato in 10 anni di ultratrail e di corsa in notturna…
“Tante cose sono cambiate in dieci anni, dal pionierismo e dal fai da te alla oculata scelta dei materiali tecnici (ora che ci sono) alle svariate formule di allenamento, sia mentale che fisico.”
E in che modo gli atleti si preparano per la lunga notte del’Abbots?
“Le persone (più spesso che atleti) hanno capito che occorre stare tanto sulle gambe, prendersi il tempo per provare sul proprio fisico gli effetti della stanchezza,” ci spiega.
“Laddove la velocità non centra più nulla occorre avere tanta resistenza, la concentrazione e la lucidità sono il primo passo verso il buon esito della gara. E specialmente nelle prove che prevedono lunghi tratti in notturna occorre sapere come si reagisce allo stare soli, ad avere a che fare con fame, sete, sonno e stanchezza mantenendo le capacità di discernimento che faranno in modo di portarti alla fine di una bellissima esperienza.”
“Quella del finisher è una soddisfazione del tutto personale,” conclude Elio. “Dove dimostri a te stesso di essere in grado di portare a buon fine un compito di responsabilità. Sei finalmente un artefice della tua personale soddisfazione, hai costruito un pezzo della tua vita in grado di darti ricordi felici ed un orgoglio tutto tuo. Abbots Way è anche questo, un mezzo più che un fine, della propria soddisfazione.”
Con tanta esperienza, il correre sui sentieri di notte ci può portare davvero a fare molte avventure…
100% OUTDOORS ADVENTURER
Una persona che ha esperienza nell’ Outdoors e ne ha fatte tante, è Roberta Peron – Ultratrailer, finisher di numerosissime Ultra – nonchè 3 volte il PTL e sempre pronta ad intraprendere le più svariate sfide.
Noi, le abbiamo chiesto – come affronta la corsa in notturna?
“Correre di notte per me è magia…” dice Roberta, aggiungendo: “E allo stesso tempo, temo e aspetto con felicità, il suo arrivo. In gara, quando arriva il tramonto mi guardo attorno e mi carico di quell’energia che solo la natura riesce a dare.”
“Nel tempo che passi al crepuscolo e poi con tutto buio attorno mi ritrovo a seguire con lo sguardo le luci davanti e dietro. Diventa una ricerca. Si amplificano i sensi e ci si adegua al mondo animale. Mi ritrovo curiosa durante la notte… ma sempre all’erta di strani rumori. Temo l’incontro ravvicinato con qualche animale selvaggio…lupi, orsi… ma ne sono allo stesso tempo affascinata.”
Roberta ha appena portato a termine la 100 miglia di Istria, le chiediamo com’è andata?
“Temevo la seconda notte,” ci dice. “Perché non ero partita proprio riposata. L’ho superata confrontandomi mentalmente con il tempo, e con gli altri atleti.”
Avrebbe qualche trucco da darci per stare svegli?
“Se la crisi di sonno mi prende, rallento. Cerco di non fermarmi, ma se proprio non c’è la faccio più mi butto ovunque per qualche minuto. Utili sono in questo caso le cuffiette con un po di musica Rock che ti scuote per un pò (che però uso solo in questi casi).”
“Io mi metto a giocare, faccio calcoli. Tutto questo meccanismo supera il sonno e mi aiuta ad andare più veloce…il tutto si autoalimenta e mi rende mentalmente forte e infine appagata. Aspettando l’alba ed il naturale risveglio.”
E chi abita in un paese nordico? Dove la notte è più lunga? Le ore di luce minori?
SONDRE AMDAHL – THE ATHLETE
Abbiamo chiesto a Sondre Amdahl, Ultra Runner Norvegese, cosa significa allenarsi e preparasi in un paese dove per metà dell’anno la luce manca…
“Per me, correre di notte non è ‘nulla di che’!!” ci dice, “Lo faccio ogni singolo giorno durante l’inverno! Uso una vecchia Petzel Nao (dal 2013) dove ho due pile di scorta. Tutto qui. Ormai è tutto molto normale, niente di eccitante riguardo alle mie corse in notturno. Sono ormai cosi abituata che ormai non ci penso più!”
La corsa in notturna quindi può diventare anche la ‘normalità’.
DIRETTORE DI GARA
Ed eccoci a Francesca Pria – Team Kino Mana e direttrice di gara del Trail dei Castelli “Memorial Bruno Pria”. La manifestazione di 20 km con +/- 900m di dislivello parte da Langhirano nel Parmense ed è a coppie in notturna.
Siamo davanti ad una gara di Trail che ha avuto un incremento d’iscrizioni al dir poco strepitoso nel corso delle sue edizioni.
Nel 2017 si sono trovati con ben 454 atleti al via. Numeri alti.
Pare che la formula vincente a coppie, piace al Trail Runner assettato di provare qualcosa di goliardico. Domandiamo a Francesca, secondo lei – perchè
“Credo semplicemente che mio padre, quando 6 anni fa si e’ inventato questa formula, abbia visto lontano,” ci spiega.
“Il fatto di correre in due, di condividere la fatica ma anche il divertimento. Il vivere insieme l’emozione del buio.”
“L’unire e rafforzare quel raggio di luce dalla lampada frontale. Molto probabilmente anche il periodo dell’anno in cui tutti ormai abbiamo una grande voglia di ritornare sui sentieri dopo l’inverno – Credo che questi siano il motore di questa grande macchina alimentata dalla passione, dall’impegno e dalla voglia di fare le cose bene che contraddistingue l’ASD Kinomana e il nostro Winter Trail del Castelli, che oggi si corre anche in sua memoria.”
MATERIALE OBBLIGATORIO?
Noi vi lasciamo con una semi seria lista di Materiale Obbligatorio – da portare con voi, la prossima volta che uscite in notturna…
….non dovrebbe mancare….
- Un telefono
- Un GPS
- Vestiaro adatto alle condizioni
- Lampada frontale con pile di scorta
- Qualcosa di buono da mangiare e bere
- Un amico
- Un po di coraggio*
*Se manca il coraggio, e ti trovi un po impaurito. Prova a canticchiare il classico motivo che c’è nei film di James Bond. E immedesimati nel 007…
Buon Trail!